I numeri non mentono: il gaming è l’industria dell’intrattenimento più ricca del mondo
Negli ultimi anni, il mondo dei videogiochi e dello streaming legato al gaming ha smesso di essere “solo un passatempo”. Oggi è un’industria che muove più soldi di cinema, musica e TV messi insieme.
Nel 2024, il mercato globale dei videogiochi ha generato oltre 184 miliardi di dollari. Per confronto:
- L’industria musicale si ferma intorno ai 30 miliardi
- Il box office mondiale (il cinema) ne muove circa 26 miliardi
- Anche la TV tradizionale e via cavo è in netto calo rispetto all’universo gaming
E non parliamo solo di “giochi venduti”: in questa cifra rientrano:
- microtransazioni
- abbonamenti mensili
- contenuti scaricabili (DLC)
- tornei e-sport
- vendite di skin, armi, personaggi
- piattaforme di streaming come Twitch e YouTube Gaming
Il mondo dello streaming: una nuova televisione interattiva
Mentre la TV generalista perde pubblico tra i più giovani, Twitch e YouTube attirano milioni di spettatori ogni giorno.
Solo Twitch nel 2023 ha superato i 22 miliardi di ore guardate.
Gli streamer sono diventati vere e proprie figure pubbliche, con community enormi e sponsorizzazioni da capogiro. Alcuni esempi noti all’estero guadagnano cifre superiori a quelle di molti attori o musicisti.
E in Italia?
Anche da noi il fenomeno esiste, ma spesso è visto con diffidenza, come se non fosse un lavoro “vero”. La maggior parte dei genitori, delle scuole e persino dei media continua a ignorare il potenziale educativo, creativo ed economico di questo mondo.
E in Italia? Un potenziale enorme… ancora poco sfruttato
Secondo i dati di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), nel 2023 il mercato italiano del gaming ha superato i 2,2 miliardi di euro.
Un dato altissimo, ma spesso snobbato o non compreso:
- I corsi sul game design sono ancora pochi
- Le scuole non preparano alle professioni digitali del settore
- Il lavoro da streamer è percepito come un hobby o una perdita di tempo
Eppure, parliamo di un’industria che:
- dà lavoro a grafici, sound designer, sviluppatori, doppiatori, coach, content creator, editor
- attrae investimenti pubblicitari
- crea eventi dal vivo (tornei, fiere, meet & greet) con migliaia di persone
Videogiochi e streaming non sono una “moda”. Sono una nuova economia
Nel 2025 non ha più senso pensare che il videogioco sia qualcosa “per bambini” o che chi streamma “passi il tempo davanti allo schermo”.
La verità è che stiamo vivendo una rivoluzione culturale:
- I videogiochi sono la forma di narrazione interattiva più potente della nostra epoca
- Lo streaming è la nuova TV, ma personalizzata, on demand e dialogica
- I gamer sono consumatori informati, fedeli e con gusti ben precisi
Tutto questo ha un valore economico immenso.
Eppure, in Italia…
Nonostante i numeri, in Italia questo settore viene ancora sottovalutato, quasi con imbarazzo.
- Un ragazzo che vuole lavorare nei videogiochi viene scoraggiato
- Uno streamer viene visto come “uno che non lavora”
- Un content creator viene deriso se prova a guadagnare tramite i social
Il nostro Paese ha talenti enormi, ma fatica a riconoscerli se operano in ambienti nuovi.
Conclusione: un’industria da comprendere, non da ignorare
Il mondo dei videogiochi e dello streaming è un motore economico e culturale che cresce ogni anno, crea opportunità e forma nuove professionalità.
In Italia c’è ancora molta strada da fare, ma proprio per questo è il momento giusto per investire, formarsi e comunicare meglio questo mondo.
Nel prossimi articoli parleremo proprio di questo: perché in Italia il gaming è ancora visto con diffidenza e cosa possiamo fare per cambiare la mentalità.